Luigi Passaretti (autoriparazione) Presidente Segreteria Presidenza 0736/42176 |
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Alessandro Alesiani (produzione/legno) |
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Giuliano Alessandrini (servizi alla comunità/meccatronici)
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Giuseppe Brutti (pensionati) |
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Luigi Passaretti (autoriparazione) Presidente Segreteria Presidenza 0736/42176 |
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Alessandro Alesiani (produzione/legno) |
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Giuliano Alessandrini (servizi alla comunità/meccatronici)
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Giuseppe Brutti (pensionati) |
In cima a questa poco lusinghiera lista, rileva la Cna Picena nello studio condotto grazie ai dati del Centro studi della Cna nazionale, le attività di autoriparazione: per aprire un’officina la pubblica amministrazione richiede 86 adempimenti che si traducono in quasi 19mila euro di costi da affrontare. Una scalata quasi identica per gli aspiranti imprenditori falegnami: 78 adempimenti e 19.700 euro di spesa per le pratiche. Le gelaterie superano i bar con 73 adempimenti contro 71; se la passano meglio, si fa per dire, gli acconciatori con appena 65 pratiche da sbrigare presso 26 enti e un onere medio di 17.500.
Sono alcune realtà fotografate dall’Osservatorio nazionale della Cna “Comune che vai, burocrazia che trovi” che misurano l’impatto negativo di procedure lunghe, complesse e costose per avviare un’impresa e che rappresentano il principale freno allo sviluppo economico del Paese. La Cna da tempo sollecita la lotta contro la cattiva burocrazia e negli ultimi anni non sono mancate le buone intenzioni da parte del legislatore per razionalizzare e semplificare l’apparato burocratico.
"Malgrado lo sforzo profuso dal Parlamento - precisa Francesco Balloni, direttore della Cna Picena - l’azione di ammodernamento appare ancora inadeguata. Rimangono elementi di disomogeneità, soprattutto a causa dell’intreccio dei molteplici centri di produzione normativa che alimentano sovrapposizioni e ritardi per l’avvio dell’attività di impresa.
Anche su questo fronte, aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena, il Recovery Plan offre l’opportunità irripetibile per realizzare i necessari investimenti in digitalizzazione, innovazione e capitale umano per modernizzare la pubblica amministrazione. La rotta seguita dalle riforme varate negli ultimi anni necessita di correzioni essenziali e aggiornamenti costanti”.
La Cna guarda con interesse al rilancio dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023, uno strumento utile per rinnovare la logica ispiratrice delle modifiche più recenti. E’ fondamentale muoversi nella direzione di garantire efficienza da parte della pubblica amministrazione per accompagnare e favorire la ripartenza dell’economia.
Assemblea partecipata, quella online della Cna territoriale di Ascoli Piceno, con il filo conduttore dello stato dell'economia della provincia e delle sue prospettive a breve e medio termine. Con particolare attenzione ai bandi attivi per sostenere le attività produttive. "Connettere gli investimenti al mondo produttivo largamente composto da attività di micro e piccole dimensioni - precisa il direttore Cna, Francesco Balloni - Dobbiamo affrontare una sfida che ci obbliga a dare risposte all’altezza della gravità della situazione”.
Per la Cna Picena il PNRR è la grande occasione per una netta discontinuità nella capacità di programmare e realizzare riforme e investimenti orientati alla modernizzazione del Paese e al rafforzamento del potenziale di crescita. A noi - aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena - spetta la responsabilità di individuare le priorità, selezionare gli obiettivi e impiegare al meglio le risorse nella ricostruzione”.
Sulle missioni, Cna apprezza la scelta di dare continuità al Piano Transizione 4.0. Il PNRR può rappresentare l’occasione per migliorare l’intervento riproponendo il superammortamento e prevedendo un dispiegamento temporale più ampio. Anche il Superbonus 110% deve essere migliorato per sfruttarne le grandi potenzialità. Al riguardo estensione agli immobili strumentali, proroga della misura almeno fino al 2023 e semplificazione delle procedure.
"Occorrono più risorse - conclude la Cna Picena con la sua nota - per il sistema educativo e strumenti per favorire il raccordo tra istruzione e imprese. Serve un più convinto sostegno in particolare agli istituti tecnici per formare figure professionali ad elevata specializzazione nel digitale e nell’ambiente.
Al webinar inserito nell'Assemblea straordinaria della Cna Picena hanno partecipato: Alessandro Righi, responsabile Crediti speciali del Confidi Uni.co.; Massimo Capriotti, direttore provinciale per Ascoli Piceno di Uni.co.; Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche; Vincenzo Sordetti, Simona Pasqualini e Roberta Maestri per la Regione Marche. Il coordinamento a Francesco Balloni, direttore della Cna Picena. La parte assembleare è stata introdotta dal presidente territoriale, Luigi Passaretti.
Piceno ancora in "giallo" ma con forti preoccupazioni per l'incremento del tasso di positività in alcune zone. Malgrado il colore "giallo", resta chiusa, in entrata e in uscita, la provincia di Ancona.
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La Cna di Ascoli Piceno, impegnata da sempre e ancora di più in questo periodo, a sostenere le imprese, mette a fuoco e sottolinea le ottime opportunità che, in aggiunta ad altre misure già attive, derivanti dal nuovo bando della Regione Marche sulla Creazione di impresa. “Proprio per questo - sottolinea Francesco Balloni, direttore della Cna Picena - la nostra prossima assemblea straordinaria del territorio, prevista online per martedì 23 febbraio punterà sul nostro impegno di approfondimento e di indirizzo per le imprese riguardo proprio a temi caldi e strategici come la creazione di impresa e tutte le relative misure di sostegno e incentivazione che è possibile mettere in campo adesso e per il futuro”.
Il webinar informativo, inserito nel contesto dell'Assemblea straordinaria della Cna territoriale di Ascoli Piceno, è programmato per martedì 23 febbraio, alle ore 17, e sarà possibile seguire e interagire con i relatori online. Partecipano: Alessandro Righi, responsabile Nuovi prodotti del Confidi Uni.co.; Massimo Capriotti, direttore provinciale per Ascoli Piceno di Uni.co.; Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche; Simona Pasqualini e Roberta Maestri per la Regione Marche. Coordina Francesco Balloni, direttore della Cna Picena. La parte assembleare sarà introdotta invece dalla relazione del presidente territoriale, Luigi Passaretti.
La Cna territoriale sottolinea come l'obiettivo dell'intervento sia proprio quello di generare nuove realtà economiche e nuove opportunità occupazionali, dando continuità alle azioni già intraprese dal 2016 al 2020 a sostegno all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali, in grado di contribuire allo sviluppo e alla diversificazione del sistema produttivo regionale e ad incrementare i livelli occupazionali.
Possono presentare richiesta per questo Bando - precisa la Cna di Ascoli - chi ha la residenza nei nei comuni esclusi dalle aree di crisi, in quelli ricadenti nella Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) e negli ITI URBANI che hanno individuato come priorità l’intervento di sostegno alla creazione di impresa.
Saranno finanziate esclusivamente le nuove imprese, o i nuovi studi professionali, singoli e/o associati e/o liberi professionisti, che abbiano, al momento della liquidazione del contributo, almeno la sede operativa in uno dei comuni compresi nel bando stesso e che si costituiscono a partire dal 12 febbraio in poi (data di pubblicazione dell’Avviso Pubblico sul BURM).
Ciascun richiedente può accedere, al massimo, ad un finanziamento per un importo massimo di 35mila Euro. La somma forfettaria erogabile a titolo di contributo sarà corrisposta in due tranches: 1) Pari a 15mila Eur al momento della dichiarazione di avvio attività da parte dell’impresa che dovrà dimostrare, oltre all’avvio dell’attività, anche la creazione di almeno un posto di lavoro (del titolare o di un socio lavoratore o di un libero professionista o di un dipendente); 2) Pari al massimo erogabile, ovvero 20mila Euro su un totale di 35mila alla chiusura del progetto, commisurata ai posti di lavoro creati (oltre al primo già sostenuto con l’erogazione della somma forfettaria. Il contributo sarà inoltre rimodulato in base al numero delle assunzioni full time e a tempo indeterminato e in base a quelle a tempo determinato che abbiano però almeno una durata biennale. Ulteriore rimodulazione dell'importo ci sarà in caso di contratti part-time.
Per approfondimenti sul Bando:
bando reagionale creazione impresa
Economia, imprese e lavoro presentano il "conto", nell'immediato e in prospettiva, per i primi sei mesi dell'anno appena iniziato. Nel Piceno 5 imprese su 10 stanno avendo un trend di fatturato inferiore, a seconda delle tipologie di azienda, che va dal 50 al 70 per cento in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Mentre solo 3 imprese su 10 dichiarano di essere riuscite a mantenere un fatturato stabile. I dati dell'Istat e del Centro studi della Cna delle Marche, elaborate per la provincia Picena, fotografano una situazione estremamente complessa, delicata e fragile. Adesso e, quantomeno, per il primo semestre dell'anno. Due imprese su 10, invece, stanno registrando un sia pur leggero aumento del fatturato. "Questi primi dati congiunturali di inizio anno - è la valutazione di Francesco Balloni, direttore della Cna Picena - dimostrano quello che sapevamo. Ovvero una contrazione gravissima di tutti i parametri delle aziende, dal fatturato all'occupazione, agli investimenti. Da evidenziare, però, a nostro avviso, quelle imprese che in qualche modo non segnalano un grafico in picchiata. Perché? Innovazione, diversificazione delle linee produttive, marketing innovativo e attenta utilizzazione dei sostegni possono fare la differenza. Vaccinazioni sul fronte salute e Recovery Fund su quello economico, su questo si dovrà progettare il futuro".
Innovazione e costruzione del futuro confermati anche dai primi dati tendenziali dell'anno, elaborati dalla Cna territoriale. Si tratta di numeri che vanno letti in un clima di emergenza. Ma che per il Piceno dicono che se poco più del 20 per cento delle imprese del territorio ha contratto gli investimenti, per contro, quasi il 10 per cento li ha incrementati proprio alla ricerca di nuovi spiragli di vitalità imprenditoriale. E un altro 20 per cento sta riuscendo a mantenerli stabili. In Italia, per contro e come termine di paragone, solo il 6 per cento delle imprese riesce ancora a investire, ovvero circa 4 punti percentuali in meno rispetto a quello che stanno facendo le imprese della provincia di Ascoli.
La criticità delle prospettive, rileva sempre Cna Picena, sta però anche nel movimento previsto delle imprese, inteso come cessazioni e nuove aperture di attività. Nelle Marche, infatti, per il 2021 il Centro studi della Cna prevede un calo "storico" delle iscrizioni pari a circa il 23 per cento rispetto al biennio precedente, con punte di meno 28 per cento nel primo semestre e una timida risalita a meno 17 per cento nel secondo semestre 2021. Nel Piceno il calo stimato è inferiore a quello delle altre province, ma si attesta a un meno 20 per cento, ovvero 3 punti in più rispetto alla previsione della media nazionale. "Imprese che resistono ma al contempo un'ovvia e comprensibile minore propensione a crearne di nuove - aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno - Una situazione che deve fare ulteriormente riflettere sugli interventi di sostegno. Ovvero per la formazione dei giovani e per il massimo delle agevolazioni possibili a quelle aziende che provano ad assumere e ampliare gli organici, anche in prospettiva di nuove linee di prodotto e innovazioni che innesti freschi nel quadro aziendale possono portare come positivo valore aggiunto".
“La nostra prossima assemblea straordinaria del territorio, prevista online per martedì 23 febbraio – conclude il direttore Cna, Balloni – proseguirà nel nostro impegno di approfondimento e di indirizzo per le imprese riguardo proprio a temi caldi e strategici come la creazione di impresa e tutte le relative misure di sostegno e incentivazione che è possibile mettere in campo adesso e per il futuro prossimo e venturo”.
Cordoglio della Cna di Ascoli Piceno, di cui si fanno portavoci il presidente Luigi Passaretti e il direttore Francesco Balloni, per la scomparsa di Paolo Amadio, Responsabile dell'Area territoriale per la Banca del Piceno. La Cna ricorda commossa i tanti eventi di informazione e approfondimento curati con professionalità dal dottor Amadio e plaude alla sua continua e costante attenzione alle esigenze e alle tante problematiche dell'artigianato e della piccola e media impresa del nostro territorio.
Cna Federmoda di Ascoli Piceno ritiene che debba essere posto al centro il tema della manifattura, e la filiera moda deve essere esplicitamente dichiarata strategica, questo per tutto quello che implica e che genera attraverso un indotto che va oltre il settore, diffondendo ricchezza. La moda gioca un ruolo di marketing diffuso trasmettendo nel mondo un sentiment portatore di attenzione verso l’Italia e i suoi territori.
Necessario matematizzare il programma definendo un calendario, indicatori di risultato, previsioni d’impatto, possibili ricadute. Interessante sarebbe pensare una progettualità che prendesse in considerazione il tema della ricollocazione territoriale dell’industria o di una nuova attenzione ai distretti. Questo porterebbe ad innescare diverse combinazioni positive. Alleggerire il peso sui centri urbani del traffico e dell’inquinamento, valorizzazione del patrimonio immobiliare presente in maniera diffusa sul territorio nazionale, attenzione all’ambiente e conseguente prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Gli interventi dovrebbero prevedere investimenti infrastrutturali per facilitare mobilità e connessione. Investimenti nella conoscenza rilanciando una stagione dedicati ai Centri di Ricerca e alla formazione professionale aumentando in questo caso le risorse dedicate all’apprendistato duale.
“Il rilancio di una politica distrettuale potrebbe preludere ad una politica di collaborazioni, aggregazioni, messa in rete di imprese – aggiunge Doriana Marini, vice presidente nazionale e presidente regionale di Cna Federmoda Marche – modalità indispensabili per la miglior partecipazione alle dinamiche mondiali ed alla possibilità di intercettare le catene globali del valore. Un investimento nella direzione qui accennata porterebbe ad avviso di Cna Federmoda un arricchimento generale delle aree interessate e più in generale al Paese portando di rimbalzo risorse sui territori poi investibili in cultura e turismo".
Un imponente lavoro deve essere poi dedicato al tema giovani - aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna Picena - nel senso di costruire un percorso che porti al mondo del lavoro sia come dipendenti che come imprenditori. Necessaria una revisione forte degli Istituti Tecnici e Professionali. Dobbiamo rivedere la formazione dedicata al mondo della produzione riportando al centro la manifattura. Dobbiamo preparare nuovi tecnici, ma anche pensare alla nostra tradizione artigianale riportando attenzione alla manualità abbinata all’innovazione tecnologica. Riportare corsi adeguati anche nell’Ipsia della ns provincia affinchè vi siano formate figure che possono apportare valore aggiunto ad aziende che potranno tornare a competere con mercati nazionali ed internazionali , sia per stimolare l’autoimprenditorialità. Per far fronte a quest’ultimo aspetto dell’autoimprenditoriale necessario adeguamento delle infrastrutture, rendere fruibili e pratici i collegamenti e ridurre costi superflui per le code ed il tempo lavoro trascorso a volte con code interminabili su tratti della nostra A 14, fornendo anche strade alternative".
"Non esiste garanzia di un solido sviluppo economico e produttivo - è il parere di Arianna Trillini, vice presidente vicario della Cna di Ascoli Piceno - senza un rapporto di mutuo sostegno tra politiche economiche, sociali ed ambientali, piena occupazione e lavoro dignitoso. La crescita economica inclusiva e sostenibile, la tecnologia e la trasformazione strutturale sono fondamentali per la competitività delle filiere produttive, in particolare per la manifattura nel complesso comparto del tessile e della moda, ed esse devono essere guidate da una specifica direzione strategica. Sono necessarie in tal senso misure politiche più rigorose ed inclusive tese ad affrontare le asimmetrie nazionali nella mobilitazione delle risorse, nel know-how tecnologico, nel potere di mercato e nelle asimmetrie causate dall'iper-globalizzazione che hanno generato risultati di esclusione che perdureranno nel tempo se non verrà intrapresa alcuna mirata azione.
"Come Cna Picena - conclude Irene Cicchiello, responsabile territoriale del settore Federmoda - abbiamo da anni posto la questione ambientale e della sostenibilità come linea guida principale della nostra azione. Fra le testimonianze più significative in tal senso, la collaborazione stretta con Legambiente, con un programma di corsi specifici rivolti ai nostri imprenditori, sia a livello nazionale che territoriale, proprio per porre sempre più attenzione su questi temi a cui la filiera della moda e della qualità deve sempre più fare riferimento per rimarcare la sua eccellenza mondiale a tutto campo. Il corso al quale partecipiamo con il contributo delle nostre portavoce Federmoda Arianna Trillini e Doriana Marini è un corso di autoimprenditorialità e green jobs, al via il 17 febbraio prossimo, organizzato insieme a Legambiente nell'ambito del progetto Ecco (economie circolari di comunità) con lo scopo di promuovere l'economia circolare nei territori per un lavoro sostenibile ed inclusivo la modalità di partecipazione è on line, è gratuito e alla fine ai partecipanti verrà rilasciato un attestato".
Superbonus ed Ecobonus a rischio speculazione: la denuncia arriva dalla Cna Picena che richiama l’attenzione su un problema che sta mettendo in allarme molte imprese del settore a causa dello spropositato aumento delle materie prime. Il Superbonus del 110 per cento per ristrutturazioni ed efficientamento (prorogato fino alla fine del 2022) e la riconferma degli incentivi statali per l’Ecobonus del 90 per cento per le facciate, sono misure che hanno creato grandi aspettative ed una mole notevole di richieste di interventi nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica e che hanno certamente contribuito a dare una forte scossa a tutto il settore.
“Le nostre imprese di costruzione – dice il direttore della Cna di Ascoli, Balloni – segnalano aumenti davvero ingiustificati dei prezzi del materiale dopo l’approvazione dei provvedimenti governativi. Gli aumenti che ci hanno segnalato le nostre imprese oscillano da un minimo del 10 per cento ad un massimo del 60 per cento. Nel dettaglio, il calcestruzzo mediamente più 12 per cento; materiale isolante più 15, ferro più 30, legno più 20. Tutto il materiale da cantiere ha registrato una vera e propria impennata che rasenta la speculazione con un aumento vicino al 70 per cento”.
In proposito la Cna Picena ha lanciato in questi mesi, a cavallo fra il 2020 e il 2021, un sondaggio fra i propri imprenditori associati. Sondaggio dal quale emerge chiaramente le grandi aspettative e l'importanza di queste misure, insieme ai timori per ritardi, speculazioni e complessità burocratiche che possono vanificare quello che di positivo c'è nella norma generale. L’indagine Cna, lanciata a livello nazionale e contestualmente per il nostro territorio non lascia spazio a dubbi. Quasi l’80 per cento del campione interpellato dalla Cna ritiene che il Superbonus potrà dare nuovo impulso al settore delle costruzioni mentre il 40 prevede la creazione di nuovi posti di lavoro. Le grandi aspettative delle imprese sono il riflesso dell’interesse dei cittadini. Il 64,2 per cento del campione riferito al Piceno dichiara di aver registrato un interesse molto alto da parte di potenziali clienti ma, allo stesso tempo, afferma che le attese per i tempi burocratici relativi all’operatività della misura ha provocato un deciso rallentamento dei lavori negli ultimi mesi.
Il 54,4 per cento delle imprese rileva che meno del 10 per cento delle richieste di informazioni si sono trasformate in preventivi concreti per lavori e soltanto il 9,6 delle imprese ha già avviato interventi agevolabili con il Superbonus 110. Sulle tipologie di interventi, il cappotto termico è quello che incontra il maggior interesse, praticamente una richiesta su tre. A seguire impianti di riscaldamento/condizionatori con il 21,6 e con l’11,7 l’installazione di impianti fotovoltaici.
Domenica al “Kilimangiaro” rappresenterà le Marche nella sfida tv tra i Borghi più belli d’Italia Le Marche in vetrina al “Kilimangiaro” di Rai Tre, domenica prossima 7 febbraio. La messa in onda del filmato su Grottammare, in gara per il titolo “Borgo dei Borghi 2020”, avverrà all’interno del programma condotto da Camila Raznovich, a partire dalle 16.30.
"Piccolo è bello così come per le nostre eccellenze artigiane e così per paesi e borghi - commenta Francesco Balloni, direttore della Cna Picena - e fra le tante azioni di valorizzazione e promozione ci piace ricordare che proprio Grottammare è stata scelta della Federmoda della Cna Picena come palcoscenico incantevole per il nostro evento annuale per il settore fashion, ovvero Moda sotto le stelle. In questi anni di collaborazione abbiamo toccato con mano la disponibilità e la voglia di fare dei nostri operatori economici e dell'Amministrazione comunale. Una vetrina sulla Rai, quindi, non può che inorgoglire e aiutare la speranza per un futuro migliore".
Dopo le riprese realizzate lo scorso ottobre, dunque, per la città è arrivato il momento di entrare nel vivo della sfida televisiva tra i borghi più belli della penisola e testimoniare non solo le proprie bellezze ma esserne portavoce per l’intero territorio marchigiano.
“Aspettavamo da tempo la messa in onda di quella che è una delle vetrine più importanti che Grottammare ha avuto negli ultimi anni – dichiara il sindaco Enrico Piergallini - e Porteremo in gara la bellezza delle Marche, dei borghi storici, delle tradizioni e dei paesaggi che i turisti possono vivere scegliendo la nostra città e la nostra regione”.
Chi dovesse perdere la messa in onda di domenica alle 16,30, potrà rivedere su RaiPlay il filmato diretto dal regista Enzo Sferra.
"Una speranza per la ripresa e contro la desertificazione". Così Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno, commenta la presentazione in Parlamento del Piano aggiuntivo di stanziamenti per la ricostruzione post sisma. "Ricostruire infrastrutture e attività ancora purtroppo delocalizzate o costrette a situazioni di emergenza - aggiunge Balloni - perché, in base a quello che possiamo constatare sul campo come associazione di categoria, più tempo passa e più la ripresa si fa a rischio. E se ciò continuasse la speranza di un ritorno di persone e lavoro in quei luoghi cadrebbe definitivamente".
"La nostra montagna, così come tante aree simili del Paese - aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena - già prima del sisma soffriva di questa tendenza alla desertificazione, proprio per le poche opportunità di lavoro e di crescita offerti alla gente. E soprattutto ai giovani che in primis hanno bisogno di un gancio a cui appigliarsi perché, come costatiamo giorno per giorno, moltissimi di loro non abbandonerebbero il territorio se non li costringesse proprio l'esigenza di sopravvivere e offrire il giusto a se stessi e alle proprie famiglie".
Il commissario straordinario, Giovanni Legnini, ha consegnato in Parlamento il pacchetto di proposte per l'utilizzo delle risorse del Recovery fund e dei fondi della programmazione europea per rafforzare la ricostruzione, non solo materiale, del Centro Italia colpito dai terremoti del 2009 e del 2016. In tutto il pacchetto vale 4,7 miliardi di euro.
Di questi, 1,78 miliardi sono previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla base dei progetti del Recovery Fund, e sono finalizzati specificamente alla "Rigenerazione delle aree del sisma". Altri 2,95 miliardi di Euro sono previsti, per le stesse aree del Centro Italia, dalle risorse della programmazione dei fondi strutturali europei per il 2021-2026.
"Al di là di queste risorse, le aree colpite dal sisma - ha detto oggi il commissario Legnini in audizione alla Camera - hanno naturalmente accesso a tutte le misure orizzontali previste dal Recovery e alle altre misure di carattere generale messe in campo, rispetto alle quali chiediamo che vi sia, per le aree del sisma, un'esplicita quota di riserva, o un'indicazione di priorità".
Il documento messo a punto dal commissario con il Dipartimento Casa Italia, sottolinea che le nuove risorse, tra Recovery e Fondi Ue, devono essere necessariamente considerate "aggiuntive e complementari" rispetto a quelle già disponibili per il Centro Italia per la ricostruzione pubblica (2,2 miliardi di Euro già impegnati, più 1,7 miliardi di Euro appena stanziati dalla Legge di Bilancio 2021) e per quella privata, che ammontano, al momento, a 6 miliardi di Euro.
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